Chi sono e come diventare minimalista

diventare minimalista

Diventare minimalista: la mia storia

Dopo aver parlato in maniera filosofica (spero non troppo 😉) di cos’è il minimalismo e perché ti consiglio di diventare minimalista a tua volta, voglio raccontarti la mia storia.

La scintilla

Vorrei partire con un aneddoto che io chiamo “la scintilla”

Vacanze 2019 – Isola di Tenerife

Un po’ perché uscivo da un periodo veramente stressante che mi aveva portata a cambiare lavoro, un po’ perché le previsioni davano un clima fenomenale mentre a casa faceva freddo, ricordo di essere partita per quella vacanza con un entusiasmo ENORME e INCONTENIBILE.

Durante la mia permanenza lì ho fatto un sacco di cose e visitato molti posti incredibili con una tabella di marcia talmente fitta che lo smartphone non l’ho neanche guardato (se non per comunicare a casa che ero viva).

…E mi sono sentita davvero benissimo! Io che sono sempre stata iperconnessa e che neanche in bagno sapevo stare senza smartphone ho pensato: “com’è possibile? può essere un caso?”

Complice anche la mia formazione in psicologia, ho iniziato a documentarmi e in seguito sperimentare momenti smartphone free.

Istantaneamente il mio umore è migliorato e la mia Fear Of Missing Out (paura di perdersi qualcosa) si è in qualche modo calmata.

Nell’ambito delle mie ricerche, ho scoperto che questo approccio alla tecnologia ha un nome ben preciso: minimalismo digitale e che la maggior parte di coloro i quali adottano questa pratica sono minimalisti (anche nel resto della vita).

La cosa che mi aveva colpita di più era stata, che tutti i loro stili di vita erano diversi, pur potendo definirsi ugualmente minimalisti.

La cosa mi intrigava parecchio seppure non avessi applicato nella mia routine molto altro se non il minimalismo digitale

…fino a che non è successo un altro episodio, che ti racconterò tra pochissimo e che mi ha fatto decidere di diventare davvero minimalista.

Diventare minimalista: la goccia che fa traboccare il vaso

Perché tu capisca perfettamente, prima devo fare una breve digressione sul contesto da cui partivo:

Per me il lavoro era ed è tuttora importantissimo, al punto da portarmi spesso e volentieri alla spasmodica ricerca della perfezione.

Cercavo di essere sempre la migliore in ufficio, passando anche molto del mio tempo libero a studiare, approfondire, cercare compulsivamente nuove tecniche, novità, idee (se anche tu ti occupi di marketing sai di cosa parlo…) trascurando anche talvolta relazioni e soprattutto passatempi.

L’idea fissa era quella di scalare posizioni nella gerarchia aziendale, fare più soldi possibile per comprare tutto quello che volevo e potermi permettere una vita senza compromessi.

Le cose andavano più o meno secondo i piani, ottenevo sempre più responsabilità e progetti finchè poi la mole di lavoro è diventata tale da non non riuscire più a starci dietro.

Risultato: Burn-out.

Sono stata malissimo e finita anche in ospedale.

Ecco che allora, in quel momento mi sono chiesta: “E’ veramente questo, quello che voglio? Mi rende veramente felice?”

E li è scattato veramente qualcosa, tutti quei concetti, consigli, modi di vivere letti in quei libri che ti cambiano la vita e guardate nei documentari, iniziavano a prendere una forma e un senso più specifico nella mia mente.

Mi dico: Proviamoci!

Mi sono presa una settimana per liberarmi di tutte le cose superflue annidate negli scaffali di armadi e librerie, sono rimasta per oltre un mese senza smartphone e mi sono messa a leggere quanti più blog sul minimalismo e libri possibili.

Ho iniziato a maturare l’idea di aprire un blog sul minimalismo a mia volta per motivarmi a non mollare e a raccontare a tutti che c’è un’alterativa di vita in questo mondo iperconnesso e frenetico.

La mia prospettiva è cambiata e adesso riesco a dosare i miei sforzi sul lavoro e studiare nuove tecniche in modo più organizzato, mirato e qualitativo.

Adesso tutto quello che faccio, lo faccio per me e non più per dimostrare a qualcun’altro quanto sono brava o migliore degli altri.

Non compro, ne sento il bisogno di comprare tutto quello che mi passa per la testa e non rimango connessa tutto il giorno allo smartphone.

Ho anche ricominciato a coltivare alcuni hobby che avevo accantonato e ne ho scoperti di nuovi.

Ho aperto questo blog sul minimalismo e soprattutto sono molto più serena.

Questo significa che vivo senza oggetti nè vestiti, non mi concedo mai nulla e non faccio altro che meditare e scrivere tutto il giorno?

La risposta è assolutamente NO! E il bello è proprio questo…

Dopo questo primo anno da minimalista posso dire di essere estremamente grata di aver fatto il passo che

mi ha permesso di scoprire che anche in un mondo così caotico e veloce c’è comunque il modo di vivere meglio!

Perché non provi anche tu?

Se vuoi scrivermi, puoi farlo a questo indirizzo: stefania@movimentominimalista.com